Ringiovanimento cutaneo a 360° senza bisturi

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Per ringiovanire un volto non basta eliminare le rughe ma bisogna agire a 360°. La medicina estetica mette a disposizione innovativi protocolli personalizzati che permettono di migliorare la bellezza a tutto tondo.

Quando la pelle invecchia i primi inestetismi a comparire sono senza dubbio le rughe. Prima quelle di espressione, quelle causate dall’elastosi, una degenerazione dell’elastina presente nel derma.
Per continuare con quelle di tipo gravitazionale, le quali caratterizzano le pelli più adulte. Gli anni che passano però non mi misurano solo con il numero e l’ampiezza delle rughe, perché la pelle va incontro anche ad altri cambiamenti che riguardano la texture e la tonicità.

L’intervento di chirurgia estetica più richiesto per il ringiovanimento del volto è il lifting, attraverso il quale il chirurgo va a praticare delle incisioni e distende la pelle, eliminando le lassità. Il risultato è senza dubbio soddisfacente, ma spesso interventi di lifting troppo spinti o ripetuti rischiavano di far apparire il volto tirato in modo innaturale. Il lifting è inoltre sempre chirurgia, che porta con sé tutti i rischi connessi ad anestesia, intervento, ecc. e richiede ricovero e convalescenza.

La medicina estetica attualmente si è iniziata a muovere secondo canoni e principi diversi. Il ringiovanimento viene visto a tutto tondo: non più solo appianare le rughe, ma migliorare la qualità della pelle a 360°. I risultati che si vogliono ottenere devono essere naturali e in armonia con tutta la persona nel suo complesso

Per questo si sono studiati trattamenti sempre meno invasivi, con formulazioni a base di molecole biocompatibili e riassorbibili, e con un’azione biostimolante. Il trattamento di medicina estetica dovrebbe essere parte della prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, così come lo sono l’alimentazione e lo stile di vita. 

Vediamo meglio cosa vuol dire. Per trattamento sempre meno invasivi intendiamo protocolli che non prevedono assolutamente l’utilizzo di bisturi, quindi non chirurgici ma ambulatoriali. Le tecniche attualmente utilizzate sono basate su principi di natura fisica (quasi sempre il calore) o su molecole biocompatibili e riassorbibili che stimolano i naturali processi biologici di produzione di collagene ed elastina il cui rallentamento è strettamente correlato all’invecchiamento. 

I trattamenti di medicina estetica non invasiva non sono destinati solo alle pelli più adulte e quindi già segnate da rughe e lassità cutanea, ma anche a pelli più giovani nelle quali iniziano a vedersi le prime rughe di espressione o cambiamenti nella texture. Da qui il principio della prevenzione: non bisogna aspettare che rughe e lassità siano talmente accentuate da poter essere trattate solo con un lifting chirurgico (come succedeva in passato), ma accompagnare mano a mano il tempo che passa mantenendo una buona qualità della pelle ed eliminando gli inestetismi, in modo tale da poter ottenere un ringiovanimento cutaneo a 360°, e senza bisturi.

Le cause ed i segni dell’invecchiamento cutaneo

Le cause dell’invecchiamento cutaneo sono da ricercarsi in fattori intrinseci e fattori ambientali

Quando parliamo dei primi ci riferiamo alla genetica e a tutti quei processi metabolici che subiscono un rallentamento con gli anni che passano, determinando l’invecchiamento cellulare e cutaneo. I fattori ambientali sono invece tutti quei fattori esterni che favoriscono il processo di invecchiamento, come ad esempio alimentazione, stile di vita, esposizione ai raggi solari, effetti del freddo e degli sbalzi termici, fumo, inquinamento.

Nel processo di invecchiamento sono coinvolti tutti e tre gli strati che compongono il tessuto cutaneo: epidermide, derma e ipoderma o tessuto sottocutaneo. L’epidermide è biologicamente un tessuto epiteliale e ha un funzione prevalente protettiva. Lo strato più esterno è denominato strato corneo ed è ricoperto dal film idrolipidico superficiale, una sorta di pellicola di natura idrolipidica: la parte grassa funge da barriera nei confronti degli agenti esterni, mentre la parte acquosa contribuisce a mantenere l’idratazione superficiale del tessuto. 

Il derma è il tessuto connettivo ed ha un ruolo fondamentale nel mantenimento di compattezza ed elasticità della pelle. Al suo interno si trova una rete solida e stabile formata da collagene e da elastina, due proteine fibrose prodotte dai fibroblasti del derma.

L’ipoderma o tessuto sottocutaneo è formato dal pannicolo adiposo, il quale ha un ruolo importante nella protezione dagli stresso meccanici esterni.

Con il passare degli anni i fibroblasti del derma rallentano la produzione di collagene. Il processo inizia già a partire dai 25 anni di età, anche se i segni iniziano ad essere più evidenti dopo i 30. Le riserve di collagene iniziano a scarseggiare e non c’è più un ricambio efficiente tra molecole vecchie e nuove. La pelle perde compattezza ed elasticità: le rughe di espressione diventano più visibili e la pelle inizia a perdere tonicità, scivolando verso il basso.

La lassità del tessuto porta nel tempo alla formazione di rughe più profonde, le cosiddette rughe gravitazionali, proprio perché si formano in seguito alla caduta verso il basso della pelle per effetto della forza di gravità.

Anche negli altri strati della pelle si verificano dei cambiamenti. Nel tessuto adiposo dell’ipoderma si verifica un’atrofia, per cui si assiste ad un assottigliamento dello stesso. Nell’epidermide il film idrolipidico superficiale può essere danneggiato e perdere la sua naturale continuità, a causa dell’esposizione ad agenti chimici (es. detergenti, ecc.) e fisici (freddo, vento, ecc.). Il derma perde idratazione a causa della progressiva diminuzione del suo contenuto in acido ialuronico. La pelle diventa così più secca e rugosa.

L’esposizione cronica ai raggi solari determina invece una serie di danni noti con il termine di fotoaging. Si incrementa la produzione dei radicali liberi, molecole altamente reattive ed in grado di reagire con le nostre cellule, determinandone l’invecchiamento. Sempre i radicali liberi aumentano l’attività della ialuronidasi, enzima che degrada l’acido ialuronico, un disaccaride che legandosi all’acqua mantiene volumi e turgore della pelle.

Ultrasuoni microfocalizzati per migliorare la qualità della pelle

Tra i trattamenti di medicina estetica che sfruttano l’azione del calore, quello più all’avanguardia è senza dubbio quello che utilizza gli ultrasuoni microfocalizzati, in particolare se associati ad una guida ecografica, che permette al medico di agire in maniera precisa sulle aree di interesse ed alla corretta profondità nel tessuto.

Gli ultrasuoni microfocalizzati stimolano nel derma la produzione di nuovo collagene, rispristinando le naturali riserve perse con l’età e quindi la compattezza e l’elasticità del tessuto cutaneo. Più in superficie il calore ha inoltre un effetto di skin tightening, ossia provoca una contrazione delle fibre collagene esistenti aumentando la tonicità della pelle. 

I risultati sono visibili parzialmente già al termine della seduta ma migliorano nettamente nelle settimane successive, mano a mano che l’organismo produce nuovo collagene.

Idrossiapatite di calcio per stimolare la produzione di collagene

Tra i trattamenti iniettivi la molecola più promettente è l’idrossiapatite di calcio. Formulata sotto forma di microsfere, fornisce ai fibroblasti del derma uno stimolo meccanico alla produzione di nuove molecole di collagene. Le microsfere sono immerse in un gel di carbossimetilcellulosa che dà il classico effetto riempimento dei filler. 

L’effetto rimpolpante è visibile quindi da subito, ma il risultato migliora anche in questo caso nelle settimane successive, mano a mano che l’organismo produce nuovo collagene.

Entrambi i trattamenti portano ad un ringiovanimento della pelle a 360° con un effetto assolutamente naturale

 

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